La profilazione web consente agli algoritmi di sapere sempre cosa vorresti comprare e cosa ti piace, ma c’è un modo per evitare di essere bersagliato dalla pubblicità mirata.
Negli ultimi anni Matt Groening, creatore dei Simpson, è stato spesso etichettato come “profeta” per via delle coincidenze tra quanto capita in alcune puntate del cartone e ciò che solo successivamente si verifica nel mondo reale. Ovviamente l’autore americano non ha poteri divinatori, tuttavia si deve ammettere che ha una visione piuttosto lucida di quelle che sono le storture della società americana e di come potrebbero evolversi.
Un esempio che oggi potrebbe far gridare alla “premonizione” si trova all’interno di una puntata di Futurama, Fry, appena giunto nel 3000, si trova in sogno all’interno di uno spot pubblicitario di un indumento intimo ed il mattino seguente va ad acquistare quanto sognato. Chiaramente (e fortunatamente) non siamo arrivati a questo, ma con internet siamo costantemente bersagliati da pubblicità mirate e dato che l’episodio risale alla fine degli anni ’90, può essere in un certo senso considerato profetico.
La pubblicità da un lato è ciò che rende fastidioso usufruire dei contenuti sul web, dall’altro è ciò che consente di beneficiare di questi senza dover pagare abbonamenti per ogni cosa. Consci di questo si può trovare un giusto mezzo, accettando le pubblicità interne ai siti (gli ad blocker ormai non sono più utilizzabili) ma impedendo agli algoritmi dei browser di profilarci così bene da sapere quale acquisto consigliarci.
Stanco della pubblicità mirata? Ecco come fare a non farsi profilare dagli algoritmi
Dietro alla pubblicità mirata non c’è alcuna cospirazione, nessun piano malvagio, semplicemente spesso accettiamo che le applicazioni, i telefoni e i browser raccolgano dati sulle nostre attività e gli algoritmi che gestiscono i software elaborano le nostre abitudini di navigazione, fornendo dunque un’idea chiara di ciò che potrebbe interessarci.
Chiaramente se si hanno delle passioni in particolare è più facile che arrivi un suggerimento calzante, mentre per chi è più eterogeneo nelle proprie ricerche sarà più complicato. Per evitare che arrivino annunci mirati la soluzione più efficace rimane quella di navigare con lo schermo di una vpn.
Queste reti private mascherano l’indirizzo Ip mentre navighiamo o utilizziamo applicazioni che richiedono la connessione e dunque non permette agli algoritmi di capire quali sono le nostre abitudini. Chiaramente affinché questo stratagemma funzioni bisogna azzerare i risultati di ricerca precedenti, svuotando la cache e cancellando tutti i cookie accettati in precedenza.
Un altro metodo può essere l’utilizzo in combinazione di una vpn e della navigazione in incognito. Il solo utilizzo della navigazione in incognito, infatti, non è sufficiente a schermarvi – Google adesso avverte che i dati utili ai siti vengono comunque raccolti sebbene non venga tenuta traccia della cronologia di navigazione – ma in combinazione con la rete virtuale sarete certi che le vostre abitudini di navigazione e i vostri interessi rimarranno privati.